Ogni quartiere della città dei due mari è controllato da una o più consorterie, alcune delle quali con spiccata indole criminale, che delinquono nelle zone di rispettiva appartenenza egemonicamente e in autonomia. Si registra la presenza dei CATAPANO, LEONE e CICALA dominanti nei quartieri di Talsano, Tramontone e San Vito, dei CESARIO, CIACCIA, MODEO e PASCALI attivi nel quartiere Paolo VI e Borgo dove è presente anche il clan DIODATO, dei SAMBITO che operano nel quartiere Tamburi, degli SCARCI al quartiere Salinella e dei TAURINO e PIZZOLLA nella Città Vecchia.
Il clan MODEO protagonista sul finire degli anni ‘80 e inizi dei ’90 di una violentissima guerra di mafia, ha dato incisivi segnali di attuale operatività nel settore degli stupefacenti. Nei Comuni di Massafra, Palagiano e Statte il traffico di sostanze stupefacenti è attestato dagli esiti investigativi dell’indagine “The Transporter” condotta dai Carabinieri il 7 ottobre 2021 la quale ha disvelato un sistema ben collaudato di trasporto di droga con una fitta rete di pusher. Le indagini hanno consentito così di disarticolare diverse cellule di spacciatori specializzati anche nel recupero dei debiti non saldati da clienti ‘insolventi’ con metodi violenti e minacce di morte. L’organizzazione della Sacra Corona Unita (S.C.U.) è stata fondata nel 1981 da Giuseppe Rogoli all’interno del carcere di Bari, dove era detenuto, con il permesso di Umberto Bellocco (capo dell’omonima ‘ndrina di Rosarno). Nasce in risposta al tentativo della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo di espandersi in Puglia. È formata da 47 clan autonomi fra loro ma tenuti a rispettare interessi comuni a tutti, il primo grado è picciotto a cui seguono camorrista, sgarrista, trequartista, medaglione, santista e medaglione con catena della società maggiore che a sua volta comanda un gruppo di fuoco di cui nemmeno l’organizzazione stessa conosce gli esponenti chiamato Braccio della Morte .

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