Le mafie in Italia sono nate nel contesto di povertà e assenza dello Stato, soprattutto nel sud, durante il dominio spagnolo e il latifondismo, quando bande locali offrivano protezione ai contadini. Dopo l’Unità d’Italia, il vuoto di potere e la corruzione permisero alle mafie di radicarsi, controllare il territorio e estorcere denaro.

Le fasi principali di evoluzione delle mafie sono:

1. Origini (XV-XIX secolo): Bande locali di protezione.
2. Post-Unificazione (XIX secolo): Espansione nel vuoto di potere, controllo del territorio.
3. Dopoguerra (1940-1970): Infiltrazione nell’economia legale, traffico di droga.
4. Globalizzazione (1980-2000): Le mafie diventano organizzazioni internazionali.
5. Lotta antimafia (1990-oggi): Rafforzamento della lotta da parte dello Stato, ma le mafie restano radicate.

Le mafie si sono infiltrate nell’economia legale (settori come edilizia e finanza) per espandere il loro potere, rendendo difficile combatterle. Il legame con i soldi pubblici(tramite corruzione e frode) le aiuta a mantenere il controllo.

Il contrasto alla mafia si basa su leggi antimafia, indagini delle forze dell’ordine, e protezione dei collaboratori di giustizia. Nonostante i progressi, le mafie rimangono una sfida grave per la società italiana, richiedendo un impegno continuo e l’adozione di misure sempre più efficaci.

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