Sono oltre quattrocento, secondo una stima delle associazioni di volontariato, le donne che si prostituiscono quotidianamente sulle strade delle Marche.
Si tratta, per la stragrande maggioranza, di donne extracomunitarie provenienti dalla Nigeria e dai paesi dell’Est europeo (Albania, Ucraina); solo una piccola parte, il 10 per cento, è costituita da donne di nazionalità italiana, mentre il 4 per cento è formata da transessuali di varia etnia.
Sul piano geografico, la maggiore concentrazione si registra nelle province meridionali della regione, in particolare lungo la fascia costiera. Più a Nord, Falconara Marittima, Marina divMontemarciano, Senigallia e Marotta.Per la maggior parte, sono giovani donne che hanno fino a 35 anni, con una presenza crescente di minorenni, di cui molte vittime del racket della criminalità organizzata. Secondo una stima, si calcola che siano circa quattromila i marchigiani che, ogni giorno, si rivolgono al mercato della prostituzione su strada. A destare forte preoccupazione contribuisce anche la crescita incontrollabile della prostituzione esercitata negli appartamenti tramite annunci sui
quotidiani e sulle riviste specializzate e quella legata alla comunicazione via internet.
Esistono associazioni di volontari che si battono per il recupero delle donne che si prostituiscono sulle strade, ma ci sarebbe bisogno di nuove strategie di intervento e di mezzi che agevolino le attività di recupero e la lotta contro le organizzazioni criminali che sostengono questo fenomeno.
Penso che questo articolo sia importante perché ci spiega quanto la prostituzione viene sfruttata dalla mafia.