La mafia non rispetta i lavoratori, ma piuttosto sfrutta la loro vulnerabilità per ottenere vantaggi economici e consolidare il proprio potere.

In contesti dove la mafia è presente, come nei settori della logistica, delle costruzioni o dell’agricoltura, i lavoratori sono spesso costretti a subire condizioni di lavoro estremamente precarie.

La presenza mafiosa in questi settori non solo impedisce ai lavoratori di ottenere diritti fondamentali, ma rende il clima di lavoro pericoloso. Le aziende gestite dalla mafia usano metodi opprimenti, minacciando i lavoratori che tentano di farsi valere, e punendo chi cerca di unirsi al sindacato o di denunciare lo sfruttamento.

Il caporalato, in questo contesto, è uno strumento che le organizzazioni mafiose utilizzano per mantenere il controllo sulle persone più vulnerabili, approfittando della loro paura di subire ritorsioni. .Quindi, mentre la mafia può offrire una sorta di “protezione” apparente, questa si traduce in realtà in una rete di sfruttamento, in cui la paura e l’intimidazione impediscono ai lavoratori di ottenere i diritti legittimi e migliorare le proprie condizioni di vita.

Il rispetto, quindi, non fa parte del suo modus operandi; al contrario, si impone un controllo basato sul terrore e sull’abuso di potere.Infatti nel video si racconta l’aggressione subita da Fabio Zerbini, un sindacalista del Si Cobas , che è stato picchiato a Milano a causa del suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori nel settore della logistica.

Le tre parole chiave che ho usato sono:
-caporalato ,riferito al sistema di sfruttamento dei lavoratori utilizzato dalla mafia.;
-sfruttamento,descrive le condizioni precarie e oppressive imposte ai lavoratori;
-intimidazione ,elemento centrale della strategia mafiosa per mantenere il controllo.

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