Il punto di forza di questo bellissimo video è il titolo: “la Mafia è anche cosa nostra!”.
In passato, purtroppo, il disinteresse al fenomeno da parte della società, in alcuni casi negandone anche l’esistenza, ha favorito la sua espansione consentendole di occupare sempre più terreno. La mafia è penetrata nel tessuto sociale sino alle radici, condizionando la vita delle istituzione e della società dal suo interno. Grazie all’ignoranza, al degrado e alla mancanza di ideali ha proliferato sostituendosi, in alcuni casi, alle funzioni dello Stato.
Essa, ormai, non è più legata ai territori di origine ma si è espansa al Paese intero. Inizialmente ha fornito, proprio in quei territori, servizi tipici che lo Stato non è stato in grado di garantire per lungo tempo, quali il bisogno di “giustizia” o il bisogno di “lavoro” che ne hanno accresciuto il consenso. La gente si rivolgeva alla mafia per soddisfare le proprie esigenze senza considerare che ogni concessione ottenuta dalla criminalità è frutto di una ingiustizia.
Qualunque cosa la mafia dà la sottrae con la forza e l’ingiustizia al legittimo destinatario di quel bene, qualunque esso sia. Per fortuna le cose stanno cambiando. L’esempio di uomini straordinari che l’hanno combattuta sino al prezzo della loro vita ha smosso le coscienze.
I giovani di oggi conoscono ed affrontano il problema anche a scuola. Sarà questa l’arma vincente: conoscerla e soprattutto riconoscerla per evitarla, le toglierà senza dubbio forza vitale.
Ho trovato questo video su Youtube cercandolo con le parole chiave “scuola e dispersione, mafie tra presente e passato, violenza”.
Trovo che l’impatto visivo e il contenuto delle scene impiegate per realizzarlo riesca a farci capire in modo diretto il significato.