Sì, le mafie comunicano, ma lo fanno in modi molto particolari e criptici. La comunicazione tra i membri di un’organizzazione mafiosa è fondamentale per il coordinamento delle attività illecite, ma avviene in maniera discreta e protetta per evitare che vengano intercettati o scoperti dalle forze dell’ordine.
Alcuni dei metodi utilizzati dalle mafie per comunicare includono:
Codici e linguaggio cifrato: Le mafie spesso utilizzano un linguaggio speciale, simboli, e codici per trasmettere messaggi senza farsi capire da chi non è iniziato. Ad esempio, possono usare il dialetto locale o parole in apparenza innocue che hanno un significato diverso per i membri dell’organizzazione.
Messaggi indiretti: Le mafie possono inviare messaggi attraverso comportamenti o segnali, come azioni simboliche, intimidazioni o segnali visivi, che solo gli appartenenti all’organizzazione riescono a decifrare.
Tecnologia e comunicazioni sicure: In tempi recenti, l’uso della tecnologia è diventato un altro strumento di comunicazione per le mafie. Possono utilizzare criptografia, messaggi temporanei che si autodistruggono o altre piattaforme di comunicazione sicura per evitare intercettazioni da parte delle forze dell’ordine.
Incontri faccia a faccia: Nonostante la tecnologia, le mafie spesso preferiscono incontrarsi di persona per discutere affari sensibili, per ridurre il rischio di intercettazioni digitali
Messaggi attraverso terzi: Un altro metodo comune è l’uso di intermediari o “corrieri”, persone che non fanno parte direttamente della gerarchia mafiosa ma che sono utilizzate per trasmettere informazioni cruciali senza essere coinvolti direttamente nelle attività illegali.

Questa forma di comunicazione è molto protetta e pianificata per evitare che informazioni vitali vengano scoperte dalle forze dell’ordine o da altri gruppi rivali.

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