Le mafie tradizionalmente si sono dotate di un codice d’onore, una sorta di insieme di regole non scritte che servono a garantire ordine, disciplina e coerenza all’interno delle organizzazioni criminali. Questo codice rappresenta una guida per i comportamenti dei membri mafiosi, definendo doveri, valori e punizioni per chi viola le regole. l codice d’onore nelle mafie ha radici antiche, specialmente nelle organizzazioni di stampo mafioso come Cosa Nostra in Sicilia, la ’Ndrangheta in Calabria e la Camorra in Campania. Questo ovviamente prevede l’omertà, il metodo più noto in questo contesto ma anche la fedeltà e il rispetto nella gerarchia. Sebbene il codice d’onore abbia radici profonde nelle mafie tradizionali, negli ultimi decenni si è assistito a un progressivo declino di questi valori: Le nuove generazioni mafiose sono più orientate al profitto e meno legate a regole tradizionali. L’onore e la moralità interna vengono spesso sacrificati in nome degli affari e del potere economico. La regola del “non toccare donne e bambini” è stata violata in più occasioni, come dimostrano stragi e omicidi di innocenti (ad esempio, il caso del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido) Anche l’omertà è stata incrinata dalle collaborazioni con la giustizia, fenomeno che ha contribuito a far emergere molti segreti delle organizzazioni. Le mafie, storicamente, hanno rispettato un codice d’onore che regolava i comportamenti dei membri, promuovendo valori di fedeltà, omertà e rispetto della gerarchia. Tuttavia, con l’evoluzione delle dinamiche criminali e l’emergere di nuove generazioni, questo codice ha perso parte del suo significato originario. Oggi, le mafie si adattano alle logiche del mercato globale e agiscono con una spregiudicatezza che spesso tradisce le regole tradizionali, pur continuando a utilizzare il concetto di “onore” come strumento per consolidare la propria autorità.