Per quanto le Marche non siano un territorio di mafia, essa registra presenze forti e ben
radicate delle varie associazioni criminali di mafia organizzata, che nella nostra regione
praticano attività legate al traffico di stupefacenti, gestione di prostituzione, giochi
d’azzardo, estorsioni soprattutto nella fascia costiera e corruzione imprenditoriale.
La presenza dei clan di malavita inzia a radicarsi tra la fine degli anni 80 e inizio anni 90,
del secolo scorso. Antonio Domenico Cataldi, primo vero boss, operante nel territorio
marchigiano del mercato illegale più redditizio: droga, prostituzione, rapine, bische e
racket.
Anche a seguito della sua morte, si riscontrano nel nostro territorio, sino ai giorni nostri,
gruppi che continuano ad operare ed a caratterizzare una storia criminale di malavita
organizzata.