L’articolo di Internapoli parla dell’ipocrisia del presunto “codice d’onore” delle mafie, secondo cui donne e bambini non dovrebbero essere toccati. In realtà, questo principio viene spesso violato, come dimostrano casi di omicidi e violenze contro di loro, tra cui quelli di Annalisa Durante e Giuseppe Di Matteo. Il codice serve più a dare un’immagine positiva delle mafie che a rappresentare un vero limite alle loro azioni.