COME COMUNICANO LE MAFIE
Le mafie usano diversi modi per comunicare tra loro e con l’esterno, cercando sempre di rimanere sotto traccia per non essere scoperte dalle forze dell’ordine. Questi metodi possono variare, ma in generale possiamo dividerli in alcuni gruppi principali:
1. Codici e linguaggi segreti
Una delle tecniche più comuni è quella di inventare codici e linguaggi che solo loro capiscono. Ad esempio, usano espressioni che hanno un significato nascosto o frasi che, a un occhio inesperto, sembrano innocue. A volte, si affidano anche a simboli e segni (come tatuaggi) che fanno capire l’appartenenza a un determinato gruppo.
2. Tecnologia e app di messaggistica
Con l’avanzare della tecnologia, anche le mafie si sono adattate. Usano app di messaggistica come WhatsApp, Telegram o Signal, che offrono una crittografia sicura per proteggere i loro messaggi. Inoltre, sfruttano tecnologie come le VPN o il sistema di navigazione anonima Tor per nascondere la loro identità online.
3. Incontri faccia a faccia
Molto spesso, però, le comunicazioni avvengono di persona, magari in luoghi isolati e sicuri, per evitare che qualcuno possa intercettarle. Questo è ancora uno dei metodi più affidabili per loro.
4. Comunicazioni indirette
A volte, invece di parlare direttamente, le mafie inviano messaggi indiretti. Possono farlo tramite minacce, atti di violenza o avvertimenti, che servono a mandare un messaggio a qualcuno (o anche a un’intera comunità) senza parlare apertamente.
5. Usare segnali e allusioni
In alcuni gruppi mafiosi, la comunicazione avviene attraverso segnali non verbali, come gesti o espressioni facciali. Spesso, anche nelle conversazioni, si ricorre a frasi ambigue o allusioni che solo chi è “dentro” capisce davvero.
6. Intermediari
Un altro modo per comunicare senza esporsi è quello di usare intermediari, persone che fungono da “messaggeri”. Questi possono essere incaricati di portare messaggi, denaro o ordini tra i vari membri del gruppo.

Guarda gli altri contenuti di Andrea Ch