Intervista a Gianni Canova
Gianni Canova, rettore della IULM, ci accompagna a interpretare le differenze tra la visione in sala e su grande schermo, e la visione sui diversi devices contemporanei. Un’analisi che tiene al centro le immagini in movimento come linguaggio del XXI secolo.
“Ci sono alcune differenze non da poco. Primo in sala sei al buio e il buio è molto sexy. Quando sei sul tuo tablet non hai mai il buio totale che c’è in sala. In sala, come ci ha insegnato impagabilmente Alfred Hitchcock con La finestra sul cortile, tu hai un punto di osservazione che è davanti a te, sei fermo, seduto, in mezzo ad altri, quindi non sei solo, ma fai parte di un gruppo, hai l’immobilità del corpo che è direttamente proporzionale alla iperattività percettiva. Proprio perchè hai di fronte a te un’unica fonte luminosa e acustica”.