Intervista a Giuseppe Giulietti

Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa, riflette sul ruolo del giornalista negli equilibri democratici della società.
“Un giornalista che si batte per la difesa della legalità è un giornalista che si sta battendo per la comunità e noi tutti possiamo fare quello che già fanno straordinarie associazioni, ho citato Libera e ne potrei citare altre, e di non lasciarli soli perché nella storia del giornalismo c’è anche qualcosa di non bello: i Pippo Fava, gli Impastato, i Siani, ed altri, sono stati talvolta lasciati soli il giorno prima dell’aggressione. E chiunque si occupa delle mafie sa che le mafie colpiscono quando si accorgono che un magistrato a Palazzo di Giustizia, un poliziotto che indaga, una carabiniere che indaga, un cittadino che si batte contro, un giornalista che scrive su di loro, è a rischio quando si comincia a parlare male di lui, a parlarne alle spalle, a dire quelle frasi: “beato lui che ha la scorta”, “beato lui che lo accompagnano in giro”, “si occupa di mafia e camorra per fare scena, per farsi vedere”.