Intervista a Luigi Ciotti

“E’ molto importante, lo dico ai ragazzi, lo dico a loro quasi come un affidare, diventare capaci di tradurre le immagini, i contenuti, i messaggi, che non restino virtuali, appiccicati a quelle pellicole, a quelle immagini, ma che devono calarsi un po’ nella nostra vita, nei nostri vissuti. Perché a volte è facile commuoversi. Io sono uno che ha visto certi film e mi sono commosso, ho pianto, perché vieni preso dentro visceralmente, però poi devi anche tradurre tutto questo nella tua responsabilità, nella concretezza, in un orizzonte di quotidianità e normalità non di eccezionalità”.