Sebastiano Jano Ferrara, il “boss buono”
Il video l'ho trovato sul canale FanPage.it, l'ho trovato perché stavo cercando qualcuno di "buono" che avesse fatto parte della mafia.
Il video l'ho trovato sul canale FanPage.it, l'ho trovato perché stavo cercando qualcuno di "buono" che avesse fatto parte della mafia.
Santino Di Matteo è un pentito che ha perso il figlio a causa di Toto Riina e l’ho scelto perché mi ha interessato la storia inerente al bambino e a come lui, pentito, non dia pace a Toto Riina per l’accaduto.
Nel video viene intervistato il fratello di Peppino Impastato che racconta la storia di come è stato ucciso suo fratello.
Il video parla si Sebastiano Ferrara, un boss mafioso che si è pentito di essere entrato nella mafia ma, allo stesso tempo, ha anche compiuto delle buone azioni portando dalla sua parte la popolazione del quartiere.
Questo video riguarda la commemorazione della strage di via Carini, luogo dove venne ucciso il generale , la moglie e l'agente di scorta.
Ho scelto Paolo Borsellino, perchè molti anni fa mio padre me ne parlò e mi rimase impresso ciò che la mafia è capace di fare.
Questo video racconta la storia di Rita Atria, una ragazza diciassettenne, che insieme alla cognata ha denunciato i crimini della mafia (cosa nostra) a Paolo Borsellino.
Poco prima del suo omicidio aveva dichiarato che il modo migliore per combattere la mafia è garantire i diritti dei cittadini, in modo da toglierle potere.
Ha fatto condannare dopo anni e anni il mandante dell'assassinio del figlio. Per questi motivi viene inserita nel giardino dei giusti a Milano, viene quindi piantato un albero in suo nome.
Santino Di Matteo, il primo pentito di Mafia, parla della strage di capaci e di come, per non farlo parlare, Totò Riina e Giovanni Brusca rapirono e sciolsero nell'acido suo figlio Giuseppe.
ho scelto questa illustrazione perchè credo sia quella che si addice maggiormente a causa delle forti parole pronunciate.
La parola chiave della mia ricerca è stata SCONFIGGERE: ho scelto questa parola perché la Mafia non possiamo estinguerla, ma isolarla e lasciarla sola.
Gli intervistati hanno avuto il coraggio di raccontare di nuovo tutto ed è quasi come rivivere quell’esperienza ed è per questo che ho assegnato questo video all’illustrazione presente/passato.
Il video parla di Peppino Impastato che ha lottato contro la mafia e per mano della mafia è morto. Ci lascia un messaggio importante: "Contro la mafia, la corruzione. Abbiamo il dovere morale di lottare!"
La sorella racconta come Lea si fosse ribellata denunciando la mafia e di come nonostante ciò le istituzioni non abbiano dovuto e voluto proteggerla.
Giornalista che denuncia i problemi della società e della mafia presente a Trapani tramite una trasmissione anche in modo ironico prima di essere ucciso dalla mafia.
Aveva capito per primo il nuovo interesse della mafia negli appalti pubblici, raccontando inoltre gli intrecci di questa con la politica.
Il video mi ha colpito poiché i due uomini raccontano dell'accaduto come sopravvissuti quindi con il sentimento e la consapevolezza di chi ha vissuto quell'esperienza.
Ho scelto questo video, perchè mi ha colpito la forza di questa giovane ragazza nel raccontare una storia contro la mafia davanti a tutte quelle persone.
Non è facile esprimere un avvenimento tanto tragico e drammatico quanto degno di una grandissima memoria nelle generazioni presenti e quelle future.
In questo video viene mostrato il bunker dove il piccolo Giuseppe Di Matteo è stato tenuto prigioniero dalla Mafia per due anni, per poi essere sciolto nell'acido.
Nel video viene intervistato il giornalista Paolo Borrometi che parla di Lea Garofalo e della sua storia. La sua vita terminò a 35 anni per mano dell'ex compagno, un capo 'ndrangheta.
Nel video viene intervistato il regista del film "Due soldati". Durante l'intervista il regista parla dei personaggi, della sceneggiatura, dei luoghi e del contesto in cui viene ambientato il film.
In questo video viene raccontata la storia di Ilde, una ragazzina tredicenne, che viene venduta dalla madre a un camorrista per 50.000 lire.
Ho scelto memoria/ oblio perché come la signora dice all’inizio la verità non è ancora stata messa allo scoperto e lei vuole la verità.
La minimale differenza tra la forza di rispondere con dell'autodifesa e la pazzia di compiere una strage,