Luigi Bonaventura, pentito di ‘ndrangheta, in quest’intervista parla della sua esperienza nella mafia e di come è diventato un boss.
La sua famiglia, costituita da mafiosi, gli aveva già sin da quando era bambino messo le armi in mano; infatti a 12 anni aveva già assistito ad uno scontro e a 20 anni, per “testare la sua fedeltà”, aveva commesso il suo primo omicidio sotto ordine della ‘ndrangheta.
Essendo influenzato dalla sua famiglia, specialmente da suo zio e suo padre, è caduto nella trappola di chi pensa che dalla mafia si possa uscirne, ma la sua storia, come quelle, ci dimostrano che non è così.
Questo mi ha fatto riflettere su come non sempre sia possibile interrompere catene familiari di questo tipo per le influenze che si possono ricevere dalle persone, familiari stessi che avviano i giovani, già da ragazzi, a “carriere di morte”.

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