Il video che ho scelto l’ho trovato su YouTube digitando le parole chiave: “vittime di mafia”, “giustizia”, e “indagini”, che mi ha permesso di soffermarmi sull’analisi di questo omicidio avvenuto nel marzo del 1991.
Già dalle prime parole del racconto, ho capito che era quello che cercavo per la mia ricerca: le vittime della mafia non hanno età e questa cosa mi ha fatto venire i brividi.
Si parla di Paola, una ragazza con una figlia, Angelica, di due anni, che era l’amante del boss Gianelli.
La moglie del boss, Anna, chiamata “Morte”, odiava Paola e la sua gelosia convinse suo marito ad ordinare dal carcere la sua uccisione.
Paola cade nella trappola messa in atto dai mandanti del boss e viene uccisa insieme a sua figlia in modo brutale, perché conosceva troppe cose sulla famiglia.
Sei anni dopo è stato ritrovato il suo corpo dentro una cisterna, mentre quello della bambina, dopo otto anni, è stato ritrovato perché uno dei mandanti ha confessato.
Sono rimasto agghiacciato quando nel video, al minuto 12:39, si parla di come la bambina viene uccisa, non potevo credere che ci fossero persone così brutali, senza cuore, che riescono ad uccidere una bambina così piccola.
Sono rimasto sbalordito di come la moglie del boss sia stata decisiva nel convincere suo marito a farla uccidere, di come, anche, una donna può essere potente e crudele all’interno della famiglia.

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