In questo video, Roberto Saviano spiega le basi della morale mafiosa: il matrimonio non si può spezzare, le donne sono sottomesse ai loro uomini che, spesso, si rivolgono loro con tono minaccioso e riservano maltrattamenti.
Il giornalista spiega la «regola della monogamia» con le parole che Totò Riina uso contro Buscetta nell’aula bunker dell’Ucciardone. Il boss dei boss aveva massacrato la famiglia di Buscetta perché pentito, ma quando parla di lui dice: «Non è della mia statura, è un uomo che ha troppe amanti». Riina giudica il suo nemico sulle troppe donne, non per quello che aveva commesso o raccontato.
Il capo di Cosa Nostra seduto nell’aula dà la sua sentenza: non si entra nella “famiglia” da divorziati o come figli di divorziati, non c’è posto per chi frequenta prostitute, per chi è stato iscritto al partito nazionale fascista o al PCI, fa uso di droghe oppure è un omosessuale.
Ascoltando il video ho compreso che le mafie controllando la sessualità degli esponenti, la loro vita e chi non rispetta questo codice morale si espone ad una condanna a morte.
Infine penso che la mafia punisce i comportamenti sessuali di chi non rispetta le regole, perché semina una cultura diversa, quella dell’antimafia.