VITTIME, STORIE DI FAMILIARI
Digitando su YouTube le parole “bambini”, “vittime di mafia” e “21 marzo” ho trovato questo video realizzato dall’istituto superiore Zenale Butinone, che mostra un’insolita aula scolastica, piena di un silenzio spettrale e di fotografie e oggetti personali, ma nessun bambino o ragazzo è presente. Difatti, il titolo del filmato prende il nome dal famoso libro “la classe dei banchi vuoti” di Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera contro le mafie. Ogni capitolo racconta, tra parole e immagini, storie di vite spezzate bruscamente, all’improvviso e troppo presto. Contrariamente a quanto si creda, infatti, la mafia non ha limiti, non risparmia nessuno e il codice d’onore che si propone di avere, troppo spesso non viene rispettato. Per questo motivo, come sottolinea il professor Vitali nel video, è importante impegnarsi a mantenere vivo il ricordo e la memoria delle vittime innocenti delle mafie.
Questo libro, scritto con un linguaggio semplice e perciò facilmente comprensibile, andrebbe fatto leggere ai bambini in modo tale da aiutarli a comprendere, ad entrare in quella che è la realtà molte volte dolorosa, ma soprattutto educarli affinché possano costruire una società fatta di persone responsabili e consapevoli.

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