Era un bambino di appena 11 anni quando, il 7 ottobre del 1986, venne ucciso con un colpo di pistola alla testa, mentre stava giocando in una strada di San Lorenzo, che oggi porta il suo nome.
Un delitto che a distanza di ben 36 anni non è mai stato chiarito, per il quale i suoi genitori, Graziella Accetta e Ninni Domino, chiedono instancabilmente verità e giustizia che non è mai più stata data.
Si ipotizzò che potesse essere stato lo scomodo testimone di qualche episodio legato alla droga, ma anche una ritorsione nei confronti dei suoi genitori che con la loro azienda si erano aggiudicati la pulizia dell’aula bunker dell’Ucciardone, dove in quei mesi era in corso lo storico Maxiprocesso.
Le mafie cercano di comunicare e di far capire che quello accade nel “loro giro” deve rimanere e morire li, se qualcuno sa più di quanto dovrebbe sapere, è considerato un rischio per la loro incolumità e conseguentemente deve essere eliminato.