Pur in presenza di una forte riduzione del consenso sociale (anche nelle aree di tradizionale radicamento mafioso) e di rilevantissimi colpi inferti da forze di polizia e magistratura (si pensi alla cattura dei vertici di alcune organizzazioni criminali), le mafie dimostrano tuttora una forza enorme sul piano politico-economico, acquisendo nuovi consensi all’interno delle élite imprenditoriali di diversi settori economici. Gli ingentissimi profitti ricavati dalle attività illecite (ed in particolare dal traffico di droga, dove la criminalità è capace attraverso la forza e “l’esercizio della violenza organizzata… di dominare gli scambi, non di rado subordinando progressivamente i produttori e i distributori”) sono reinvestiti nell’economia legale, dando luogo ad intrecci sempre più stretti tra criminalità mafiosa, corruzione, criminalità economica e dei colletti bianchi: “Le mafie sono diventate, nonostante la repressione, protagoniste di una parte dell’economia italiana e internazionale