A Parma in viale Piacenza, il titolare di un bar è stato costretto con la violenza ad intestare il locale ad un prestanome legato alla ‘Ndrangheta. Sempre con la violenza e le minacce, l’ex gestore ed una dipendente erano costretti a lavorare nel bar, che veniva utilizzato per riciclare il denaro sporco. Inoltre gli incassi venivano requisiti e i fornitori non venivano pagati. Dopodiché, attraverso una carta di credito aziendale venivano acquistate alcune giocate in sale slot, poi non effettuate, ma monetizzate in contanti. Il denaro (circa 2 mila euro) veniva riversato sul conto del locale, affinché risultasse un minino di guadagno.
I principali imputati (processo Grimilde) sono Paolo Grande Aracri e Manuel Conte.
Non ero a conoscenza di questo fatto e mi ha colpito particolarmente, perché dimostra quanto le mafie agiscano molto vicino a noi.
Questo articolo l’ho trovato sul sito “ParmaToday”.