Il video che ho scelto è tratto dal film “Mary per sempre”.
I ragazzi, in questa sequenza, si trovano dentro ad una classe di un carcere e assistono alla lezione del loro professore di Geografia.
Si può capire che i suoi “alunni” sono entrati a contatto stretto con la mafia, addirittura questa si trova anche in alcune delle loro famiglie.
Il loro insegnante comincia un discorso sulle mafie, passando dal generale allo specifico, (forse anche per far capir loro lo sbaglio che hanno compiuto) iniziando a creare complotti; uno dei ragazzi, somigliante ad un “promesso boss mafioso” comincia ad esporre il suo pensiero contro quello dell’insegnante: dice che la mafia è bene, la mafia è giusta e non è pericolosa; e così con un pennarello comincia a macchiare braccia, collo, faccia del prof. Dopo qualche minuto, allora, il professore, non facendoci più caso, comincia a chiedere i fiumi della Sicilia; nessuno di loro riesce a rispondere a questa domanda e allora chiama un ragazzo a leggerli sulla carta geografica.
Allora l’insegnante fa una considerazione:”A casa vostra c’è sempre l’acqua?” “No! e sapete perché? Perché la mafia prosciuga tutto.”
Sono stata catturata da questo piccolo pezzo di film, perchè non racconta esplicitamente la mafia e il lavoro, ma attraverso una riflessione che parte dalla carta geografica, accompagna con esempi gli alunni a riflettere e comprendere la realtà che li circonda e a non farsi manipolare il pensiero..
Dal minuto 4:48 al minuto 5:16 possiamo ascoltare il prof. dire: “La mafia negli anni attraverso l’acqua si è infiltrata e ha stabilito il suo dominio sulle campagne e il nome dell’acqua ha ricattato, derubato, ucciso contadini e povera gente. E ha riempito questa isola di cemento”.
Anche se non ho visto questo film, guardando anche solo questi pochi minuti mi ha trasmesso emozioni forti e una lezione che tutti dobbiamo imparare: non dobbiamo pensare alla mafia solo come persone armate in cerca di riscatto, ma anche come imprenditori, politici, come quelli a cui fa riferimento implicito parla il prof. quando parla dei quartieri periferici, fatti di cemento, senza alberi e spazi per i ragazzi, in cui spesso vivono ragazzi con vite segnate, come quelli del film, semplici ragazzi e ragazze che non vanno a scuola e che diventano facile preda della mafia e che, poi, finiscono in galera, senza un futuro, come i ragazzi del film!