A Napoli, nella zona di Ponticelli, la presenza della mafia si tocca con mano, perché qui ha fatto investimenti di terreni con opere incompiute e acquisto di pompe di benzina “low cost”, con denaro da ripulire.
La video-intervista a Nicola Altiero il vice direttore tecnico operativo della DIA rivela che i soldi del PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) che ammonta a 200.000 miliardi, rappresentano il fronte più caldo, prevede un pacchetto di investimenti e riforme riguardanti la pubblica amministrazione e la giustizia, fanno gola anche alla mafia, che già generalmente usa il lavoro altrui per riempire le proprie tasche.

A Pomigliano d’ Arco un imprenditore, stanco delle continue estorsioni per un prestito, dopo essersi visto rubare circa 150.000/200.000€, ha deciso di riprendersi la sua attività, denunciando il fatto alla magistratura, con l’intento di aiutare anche altri imprenditori, pur sapendo di correre il rischio di morire.

Il quadro è molto complesso: la Camorra opera in tutta Italia, imprenditori ricevono minacce tutti i giorni dagli usurai che chiedono anche 3 o 4 mila euro d’interesse mensili; per un prestito di 50.000€ ne vogliono indietro circa 240.0000, si approfittano di imprese in difficoltà, creano nuovi business comprando e vendendo crediti d’imposta, soldi che dovrebbero servire per il rilancio del paese.
Si introduce in appalti ospedalieri, controllando anche i servizi funerari, approfittando in questi ultimi anni di falsi crediti derivanti dai beni che il governo ha stanziato (circa 400.000€) durante l’emergenza covid, speculando anche sul male della povera gente.

Non capisco perché una persona che si trova in un momento di disagio economico debba sentirsi costretta a rivolgersi alla mafia che, come una “iena”, sfrutta la situazione riducendo le persone al lastrico, magari vedendo la propria attività saltare in aria e perdendo tutto. C’è qualcosa che non funziona nel nostro sistema economico forse, se le persone si sentono così strette e costrette a gesti estremi.

In conclusione, posso affermare che la mafia dà lavoro nel senso che cerca di acquisire soldi, cercando accordi con la politica, cerca di nasconderli oppure ripulirli in altre attività, presta soldi, specula sulle disgrazie delle persone, prende l’anima e toglie la dignità: in poche parole, come un ragno, tesse una tela attorno alla sua vittima, non la fa vivere e, infine, come una vedova nera, la uccide.

Onore a coloro che hanno trovato il coraggio di denunciare perché solo così si potrà fermare la mano nera che ci sovrasta.

Guarda gli altri contenuti di Aurora S.