Ho scelto questa descrizione del libro “Rosso mafia: la ‘ndrangheta a reggio emilia” perché riguarda proprio una ricerca sollecitata dalla presidente dell’Istituto Cervi di Gattatico, ovvero dove abito io.
Narra la storia del clan Grande Aracri ovvero la storia della recente intraprendenza criminale dei suoi fondatori, e non di una dinastia secolare. Nonostante la sua indubbia giovinezza, la ‘ndrangheta cutrese nel giro di quasi quarant’anni è tuttavia riuscita a conquistare enormi spazi di potere, dalla sponda ionica alle terre bagnate dal Po, e anche oltre.
È il risultato di un’accurata ricerca scientifica sull’arrivo e sul consolidamento della criminalità organizzata in Emilia, tutto il libro è un viaggio attraverso i paradossi e le contraddizioni di questo fenomeno. I luoghi comuni sulla criminalità organizzata vengono quindi smontati. Non siamo più davanti ad un fenomeno che nasce, cresce e si sviluppa in territori socialmente degradati, con scarsa qualità dei servizi, asfissia occupazionale, bassa soglia di istruzione e di reddito. Infatti la ‘ndrangheta a Reggio Emilia ne è la prova.