Un’azienda agricola nelle campagne di Longastrino, con quattro ettari di terreno, capannoni, una casa e un allevamento di pecore da latte. È questo il bene strappato a un pluripregiudicato ferrarese e consegnato al Comune di Argenta dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Un evento che Libera Emilia Romagna ha scelto come capofila per la “27esima giornata dell’impegno e della memoria delle vittime innocenti di mafia”. Tante le persone minacciate e truffate dall’ex proprietario, incluso l’amministratore giudiziario che l’ha gestita da quando è scattato il sequestro: tre anni fa la confisca di immobili e terreni, poi la decisione di salvare l’azienda agricola e destinarla a fini sociali – una delle poche esperienze simili in Italia – con l’obiettivo di farci lavorare persone svantaggiate, come ex detenuti o disabili.
Da luogo di paura, ora la tenuta diventa un posto di tutti, un modo per sanare la ferita inferta alla comunità dalla violenza criminale.

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