Nicola Gratteri, un magistrato e saggista italiano, spiega come fa la mafia ad infiltrarsi nel mercato del lavoro.
Creare nuovi posti di lavoro non è il loro scopo, ma cercano soldi per costruire delle attività commerciali grazie a delle finanziarie che consentono loro di accumulare denaro, necessario per iniziare.
I costi delle merci sono generalmente più bassi di quelli degli altri punti di vendita, molti clienti comprano la merce del negozio e questo permette di accumulare denaro, ma non possono spenderlo subito; una parte degli incassi serve per pagare il personale, le bollette della luce e del gas, la spazzatura, i termosifoni e l’aria condizionata.
Queste attività sono un modo per riciclare denaro e investirlo in modo da destare sospetto nella polizia, quindi, in conclusione possiamo comprendere che le attività illecite mafiose ‘‘intersecano’’ i mercati legali, producono soldi, ma il loro fine non è né dare posti di lavoro, né il benessere del Paese; non sono “brave persone” che cercano di fare soldi in modo pulito, ma la considero come una vera e propria truffa, studiata bene e che, in qualche modo, ci rende complici se acquistiamo beni da attività commerciali gestite dalle Mafie.
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