Le mafie sono visibili sul tuo territorio?
(6)- Gli affari di chi ricicla denaro sporco possono modificare i territori?
Intervista a Matteo Marini, giornalista, scrittore del libro “Nuova Gestione” pubblicato nel 2014, in cui tratta di mafia, in particolare:
“Nuova gestione. Da Gabicce Mare a Rimini, questa è la storia di piccoli imprenditori locali che hanno prestato il fianco, molti anche la faccia, a chi gli affari li fa a modo suo. E hanno perso. Teste di legno, cani sciolti organizzati o solitari, ma cresciuti nel brodo torbido della cultura mafiosa. Come squali hanno addentato la preda: i proprietari di storici esercizi turistici della Riviera. Prestiti, società, interessi. E poi usura, intimidazioni, estorsioni. Pistole. Così sono arrivati a gestire hotel, bar, ristoranti e night club, confusi tra le migliaia di luci, ora più opache, della ridente “Romagna felix”. Forestieri con pochi scrupoli, determinati a controllare un territorio non più incontaminato e in cui il virus ha attecchito da tempo. E dove “gli anticorpi”, ora lo sappiamo, non sono bastati.”
Matteo Marini inizia dicendo che nelle zone del nord, la mafia è apparsa dopo ma anche quando era presente già d tempo, si è fatto fatica ad ammettere che ci fosse, la si ignorava. La Romagna, in particola “è vista proprio come una grande lavanderia per il denaro sporco”. Citando le operazioni Vulcano e Titano, e l’operazione Idra del 2016, il clan di Acerra, e il boss Vallefuoco, vengono messi in luce anche i personaggi complici della mafia, tra cui professionisti come avvocati e commercialisti, o notai, per facilitare l’entrata nel tessuto economico. In Romagna vige un meccanismo affaristico privato che si avvalla di aggressione di imprenditori locali (cita Silvio Zanni, di Gabicce), per questo motivo è estremamente complicato rendersi cinto della complicatezza della criminalità organizzata del territorio.