Grazie a Schermi in classe ho imparato a cercare più a fondo le informazioni per una ricerca. Ho capito quanto sia importante il concetto di mafia e che molte persone siano disposte a sacrificare la loro vita per sconfiggere questa cattiveria.
All’inizio di questa esperienza conoscevo la mafia solo in un quadro generale, invece adesso conosco molte più cose come ad esempio: la storia di Peppino Impastato, cosa sono i beni confiscati, la quantità di soldi che guadagna la mafia e il numero di lavoratori che può dare. Subito vedevo la criminalità organizzata come una cosa lontana da noi e una cosa piccola, ma poi, grazie a questo progetto ho scoperto la sua grandezza e la sua presenza ovunque; ho imparato anche a non fare stereotipi sulla mafia perché prima pensavo che fossero presenti solo uomini, invece si trovano anche molte donne.
Questo progetto mi è piaciuto molto anche perché secondo me parlare di mafia nell’ambiente scolastico è una cosa molto importante soprattutto perché più noi giovani siamo informati su quello che accade con la mafia, più possiamo riuscire a sconfiggerla piano piano tutti insieme.
La storia che mi è piaciuta di più e che mi è rimasta impressa è quella di Peppino Impastato perché già da ragazzino ha avuto coraggio di mettersi contro la mafia e parlare di quanta cattiveria portasse.
Secondo me le persone che si sono scontrate con la mafia sono persone fantastiche con tantissimo coraggio; io al loro posto, molto probabilmente non ci sarei riuscita, non perché non mi interessi della mafia, ma perché come mia personalità non ne sarei stata capace.
Personalmente sono soddisfatta del percorso fatto con Schermi in classe.
Mi piacerebbe rispondere ad alcune domande che mi sono rimaste:
-Da chi è nata la mafia? Come e perché è stato deciso di organizzarla?
-Come sarebbe un mondo senza la mafia?

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