In questo articolo di “LA STAMPA” si parla di giovanissime ragazze fra i 14 e i 20 anni, spesso nel sud della Nigeria, che per problemi economici, vengono avvicinate da una “maman” sui 40 anni, una donna dall’aspetto benestante che le invita ad andare in Europa dove troveranno lavoro e facili guadagni.
Una volta in Italia, fatto l’ingresso in un centro di accoglienza, la ragazza dovrà comporre un numero di telefono che le era stato consegnato alla partenza, entrerà così in contatto con chi non le regalerà il sogno di una vita migliore ma l‘inferno della prostituzione sulle strade italiane.
La “maman” altro non è che una delle organizzatrici della tratta, il traffico di esseri umani, di giovani e giovanissime ragazze africane, tenuto in piedi da organizzazioni criminali etniche e italiane e che sfrutta anche le debolezze del sistema di accoglienza, una rete transnazionale che genere guadagni vertiginosi, totalmente illegale, tanto che è difficile dire quante sono le ragazze sulla strade, di sicuro decine di migliaia.
Le mafie danno lavoro?