La mafia è come “un libro bianco scritto con il sangue” questa è la spiegazione data da un quattordicenne in un libro in cui viene raccontata una delle organizzazioni criminali più spietate al mondo.
La mafia, purtroppo, è diffusa ovunque, si vede, si sente, si tocca anche nei nostri paesi del sud apparentemente tranquilli e sereni. Prima si sentiva parlare solo al TG nazionali, era una cosa a noi lontana, una cosa da film, da libri ora, invece è diventata una cosa “nostra”.
Nel Salento è molto diffusa e in un paese a noi vicino c’è uno dei clan mafiosi più potenti del Salento collegato alla SACRA CORONA UNITA, il clan Coluccia che nasce dapprima come un clan familiare. La famiglia Coluccia ha rappresentato sin dagli anni settanta, un punto di riferimento della criminalità organizzata salentina. Il suo capostipite è stato Pasquale Coluccia ed è formato da tutti i figli. Nasce come un gruppo a connotazione familiare attivo in un paese vicino Galatina da sempre impegnato nei furti, nelle rapine ma pian piano ha superato la caratterizzazione locale e ha irradiato le sue radici sul territorio provinciale ed anche nazionale estendendo i suoi interessi a nuovi settori. Tale clan ha l’egemonia su vari paesi Noha, Aradeo, Cutrofiano, Neviano, Corigliano (il mio paese) e Lecce. I fratelli Coluccia negli anni passati avevano il controllo del clan ed esercitavano usure, estorsioni soprattutto nelle attività commerciali lecite. Erano tanti i negozi costretti ad abbassare le saracinesche in seguito ad una tangente non pagata, erano tante le persone costrette a vivere sotto scorta, altrimenti ad averne la peggio sarebbero stati i bambini e le mogli, molto spesso ignare da tutto.
Purtroppo, questa realtà è stata presente anche nel mio paese. Io ero piccolo e non ricordo molto ma, documentandomi con i miei genitori, sono venuto a conoscenza di episodi assurdi. Ricordo in maniera un po’ confusa una notte di qualche anno fa: io, come il resto del paese, eravamo al letto quando all’improvviso degli elicotteri iniziano a fare irruzione nel paese fermandosi su varie terrazze creando un grande frastuono. Molta gente uscì per strada e lo spettacolo non fu dei migliori: carabinieri e poliziotti armati e coperti per non farsi riconoscere entravano nelle case cogliendo nel sonno individui insospettabili. La mattina dopo i giornali non parlavano di altro: erano state arrestate tantissime persone: liberi professionisti, avvocati, persone comuni tutte cadute nelle mani dei Coluccia che hanno creduto nella favola di arricchirsi facilmente. Da quel giorno la mia Corigliano non è più la stessa, la vicenda non è ancora chiusa e la gente continua ad essere arrestata; si è persa la serenità di un tempo e l’amico con in quale il giorno prima avevi preso in caffè al bar si era trasformato in un mafioso. Le domande che mi pongo sono tante e purtroppo molte non hanno una risposta. Dobbiamo solo sperare che la giustizia faccia il suo corso e tutti coloro che hanno sbagliato paghino così da poter lasciare a noi giovani un mondo sereno; ma, purtroppo, più cresco più mi rendo conto che tutto ciò è solo un’utopia.