Casarano, era la sera del 20 marzo 1991, data destinata a segnare per sempre la storia di una comunità e di un intera regione. Una storia con un senso immutato di ferocia e crudeltà verso una madre e una bambina di soli due anni. Una famiglia divisa dall’ombra di un mostro, il quale viene chiamato mafia . Un colpo di pistola sparato intorno alle 22:41 di quella tragica sera , colpiva al basso ventre la giovane mamma, Paola Rizzello. Uccisa, bruciata e gettata in una cisterna nelle periferie di Parabita. A poco più di un chilometro, la bambina fu sbattuta violentemente su un muro, messa in dei sacchetti di plastica e seppellita in una campagna. Non sprecarono per lei nemmeno un colpo di pistola. Questo è il duplice omicidio organizzato dalla Sacra Corona Unita. Per sei anni , la sua tomba è rimasta vuota , con un po’ di speranza che un giorno potesse tornare a casa. La sorella, la mamma e gli amici di Paola non sapevano la verità , non avevano idea di cosa fosse successo realmente, fino a quando fu ritrovato lo scheletro e alcuni gioielli della ragazza. Voci su voci passavano da casa in casa nel centro di Casarano, e non solo, si trasmetteva anche la paura che un giorno dovesse toccare proprio a te. 25 maggio 1999, dichiarazione ufficiale da parte di un complice dell’omicidio nell’aula di Corte di Assisi attonita, Luigi De Matteis. Raccontò nei minimi dettagli quella buia sera che riuscì anche in un periodo quasi estivo a gelare l’aria intorno a lui. “ Biagio Toma( autore materiale del duplice omicidio) fu incaricato da Giannelli(ex marito di Paola che dirigeva i lavori della SCU anche all’interno di un carcere) per uccidere la ex moglie”. Fu una storia breve ma intensa di crudeltà e paura.” Toma sparò alla Rizzello e la bruciò. Dopo un ora tornammo sul posto perché la bambina era capace di ricordare, la prese per un piede e la sbatté più volte su un muretto”. Nel 2003 si concluse il processo, condannati all’ergastolo Toma e De Matteis. Oggi, ogni anno viene ricordata la tragica scomparsa di Paola e la figlia Angelica , perché storie come queste , sono destinate ad essere ricordate per sempre.