Le mafie locali sono i gruppi criminali del posto che adottano il metodo mafioso, come la Sacra Corona Unita in Puglia, anche detta la quarta mafia, prevalentemente attiva nel Salento che opera nel traffico di droga, di armi, di immigrazione clandestina, nel contrabbando, nella prostituzione, nel gioco d’azzardo, nel riciclaggio di denaro, nell’estorsione e nello smaltimento di rifiuti tossici.
Nel Salento negli ultimi anni la Sacra Corona Unita ha subito una evoluzione, abbandonando lo stile tipicamente gangsteristico fino ad assumere forme imprenditoriali nella gestione delle attività criminali, agendo in maniera strategica anche attraverso il coinvolgimento di esponenti della Pubblica Amministrazione, tanto da riuscire a penetrare anche nei settori del turismo e dell’agricoltura. Tuttavia la droga resta il settore di maggiore business attraverso il quale vengono stabiliti contatti con gruppi stranieri come la mafia albanese e altre organizzazioni mafiose in primis la ‘ndrangheta. Canali per lo spaccio, principalmente di cocaina, sono alcuni locali pubblici della movida salentina.
Anche il fenomeno estorsivo ad opera della criminalità organizzata non fa mancare i suoi tipici segnali violenti ed intimidatori danneggiando beni mobili ed immobili di proprietà di artigiani, commercianti, imprenditori, ma anche funzionari pubblici ed esponenti di amministrazioni locali.
Nelle terre del Salento inoltre non vanno sottovalutati i reati mafiosi ambientali legati al ciclo illegale dei rifiuti e le agromafie, poiché alcuni fenomeni criminali come i furti di mezzi e prodotti agricoli o di alberi secolari che fino a pochi anni fa sembravano essere collegati all’azione di singole persone oggi sono collegati all’azione di organizzazioni criminali. Anche l’emergenza del batterio della Xylella che ha colpito gli alberi di ulivi dei terreni salentini è una prospettiva di guadagno per la criminalità organizzata del posto perché rappresenta un business molto remunerativo in considerazione dei relativi finanziamenti percepiti dallo Stato per il reimpianto di nuovi alberi o per la riconversione di quei terreni.
Le organizzazioni mafiose locali operano anche nell’immigrazione clandestina, la costa leccese infatti continua ad essere interessata da questo fenomeno e resta immutato il modo in cui agiscono le organizzazioni criminali che si avvalgono di potenti gommoni e imbarcazioni a vela per trasportare attraverso il canale d’Otranto migranti proveniente da litorali stranieri in accordo con i gruppi criminali stranieri. All’immigrazione clandestina è strettamente collegato sia lo sfruttamento della prostituzione sia il fenomeno del caporalato che, sebbene sia più accentuato in altre province della Puglia, assume un rilievo importante anche nel Salento tenuto conto dello sfruttamento del lavoro di migranti irregolari e degli episodi di intermediazione illecita da parte di alcune società che gestiscono i Centri di Accoglienza di cittadini stranieri. Un esempio di illeciti nella gestione dei centri di accoglienza stranieri ha coinvolto proprio recentemente nel mio paese, Santa Cesarea Terme, sette persone e ha portato all’arresto di alcuni di essi e al sequestro dei loro beni per un totale di due milioni di euro, tutti ritenuti responsabili di frode e truffa allo Stato poiché veniva certificata la presenza di numerosi cittadini stranieri che in realtà si erano allontanati dalle strutture di accoglienza da diverso tempo in modo tale da percepire la quota giornaliera spettante per la presenza sul territorio nazionale; oltre a far vivere gli ospiti stranieri in condizioni diverse da quelle previste non garantendo loro i beni necessari.

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