In questo video si parla dell’Ndrangheta che ha “toccato” anche Viterbo, una città del centro Italia che si potrebbe considerare apparentemente tranquilla, ma che – come il documento testimonia – ha subito infiltrazioni mafiose come tante altre città italiane.
In questo caso, la storia riguarda un individuo calabrese che ha messo gli occhi sul “traffico” dell’oro in questa città e, sostenuto dal suo “scagnozzo” albanese, ha cercato di ottenere il monopolio delle gioiellerie e dei compro oro di Viterbo.
Il primo a parlare è un giovane proprietario di un punto vendita “Compro oro” che si è visto incendiare ben due auto e ha subito complessivamente 51 atti intimidatori; possiamo definirli classici metodi mafiosi, a cui non si sono aggiunti altri mezzi come ad esempio minacce a voce. Questi personaggi, “senza sporcarsi le mani”, facevano capire cosa volevano ottenere.
Successivamente a parlare è una donna, proprietaria di una gioielleria, che senza timore fa il nome di chi dice di averle rovinato la vita. (min: 2.8, 6.18). Anche lei a distanza di 15 giorni ha subito un attacco intimidatorio: le sue due auto sono state incendiate; dopo un mese circa, la mattina è arrivata nel suo negozio e ha trovato tutti i vetri in frantumi con due ceri da cimitero in terra. Il messaggio era chiaro, come il mandante.
Successivamente ha trovato infilate nelle serrande del negozio, due teste di animale con un proiettile conficcato sulla fronte. Non si sono fermati qui: infine, hanno provato a dare fuoco al negozio e, solo a questo punto, la proprietaria ha chiamato i carabinieri per denunciare ciò di cui è stata vittima.
In entrambe queste storie la criminalità ha “vinto”; entrambi i titolari hanno chiuso la loro attività.
Lo scopo è stato, purtroppo, raggiunto: non avere rivali a Viterbo; infatti tutti i negozi che trattavano l’oro hanno chiuso lasciando campo libero nella gestione di questo mercato. Alcune intercettazioni confermano questa teoria.
Il video si conclude con una frase del giornalista che mi ha colpito molto: LA MAFIA DIVENTA MAFIA QUANDO SI PRENDE PEZZI DEL NOSTRO TERRITORIO.
Ho visualizzato nella mia mente l’immagine precisa dell’azione di sottrazione che la mafia compie: avanza e sottrae “pezzi di territorio” allo Stato, ai cittadini, senza chiederci il consenso, ma con la violenza, l’intimidazione e la brutalità criminale.
Mi auguro che il nostro Stato, con l’aiuto di tutti noi cittadini, possa mettere passo dopo passo la Mafia nell’angolo per sottrarre il potere che ha acquisito a danno di tutti noi.