Il video intitolato “L’isola felice – Mafie in terra marchigiana” è stato registrato il 1 febbraio 2016 da Ondaliberatv, nella provincia di Pesaro-Urbino.
Nei primi minuti possiamo ascoltare una ragazza che spiega come un gruppo di uomini albanesi avessero chiesto il pizzo al padre, che dopo un anno, decise di smettere di pagare, scatenando le minacce.
Nel 2010 il Centro Italia era considerato il territorio meno interessato dai fenomeni mafiosi, ma alcuni accertamenti hanno verificato che soprattutto le piccole imprese di tessuto si sono ritrovate con “l’acqua alla gola”, cioè la situazione ideale per le mafie, proprio perché, a differenza di quello che si crede, esse non hanno bisogno di guadagnare, ma di investire, per riciclare denaro.
Questa fotografia, perciò, ritrae un territorio da invadere e occupare secondo i mafiosi, con un grande potenziale di investimento in cui poter creare un vasto giro di affari, non solo attraverso le attività come contrabbando e prostituzione, ma anche con le infiltrazioni nel tessuto economico e commerciale di questa porzione di territorio dell’Italia centrale.
Ciò che mi ha incuriosita e che trovo interessante è il fatto che non ho mai avuto la consapevolezza di questa realtà della mia regione, raccontata come un’isola felice e ciò che vorrei approfondire è il motivo per la quale ogni volta che si pensa alla mafia la nostra mente si rivolga o al Sud o al Nord, mai alle Marche o altri territori del centro Italia. Ho scoperto che la verità è questa: anche noi siamo interessati e immersi in questo complesso sistema mafioso, nato nella parte meridionale del nostro Paese, ma che si è ormai diffusa anche al di là dei confini nazionali; per questo il monitoraggio del territorio da parte delle forze dell’ordine e l’impegno da parte di tutti è necessario per rendere l’Italia davvero “un posto tranquillo”.

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