L’esperienza di Schermi in classe per me è stata una novità, l’argomento Mafia mi interessava molto.
In parte già lo conoscevo perché ho letto diversi libri su questo argomento, sulle sue vittime e su chi ha lottato contro di essa, anche perdendo la propria vita.
E’ stato molto interessante riuscire ad approfondire questo tema e l’esperienza con Cinemovel, che pensavo per me potesse essere un’opportunità per dimostrare la mia capacità di esprimermi e di esternare ciò che pensavo, mi ha fatto capire che invece la mia timidezza non me lo ha permesso quando eravamo in plenaria; questo mi ha reso consapevole su cosa devo migliorare e su cosa devo lavorare.
Mi è piaciuto molto e mi è servito fare ricerche tramite semplici parole chiave, per rendermi conto di come potevo esplorare il web in modo efficace da sola.
Mi è piaciuto molto lo spettacolo di “MAFIA LIQUIDA” un modo innovativo per farci conoscere qualcosa in più sulla Mafia.
La cosa che mi ha colpito di più è stata la visione del film “I CENTO PASSI”, racconto della vita e morte di Peppino Impastato.
Quel film mi ha fatto “innamorare” del personaggio per come con tenacia e nonostante la paura umana abbia sempre seguito i suoi ideali e espresso le sue idee; questo film mi ha anche messo davanti agli occhi la crudeltà della Mafia, nel modo di torturare e uccidere chi è a loro scomodo.
Cosa fare per migliorare? Trovare il coraggio di parlare nei dibattiti nella propria classe, in questo modo che anche le persone più titubanti come me, possano avere il tempo di trovare il coraggio di esprimersi e confrontarsi anche con le altre classi.
Farei iniziare un’esperienza così interessante all’inizio dell’anno scolastico e farla durare per tutto l’anno, così da poter svolgere ancora più attività.
Il “viaggio” di schermi in classe mi ha fatto conoscere le idee di tanti ragazzi sulla Mafia, ho conosciuto vittime che non conoscevo, delle quali non sapevo le loro storie e la forza che hanno messo nel lottare contro questo grande “mostro”.
Sapevo che questa organizzazione criminale aveva un codice d’onore, ma ora ho capito che non viene rispettato anzi…
Alle donne e ai bambini viene riservato lo stesso crudele trattamento.
Ho capito che riesce ad “entrare” in ogni ambito: politico, lavorativo, sociale e culturale impossessandosi del territorio (la Mafia diventa Mafia quando si prende pezzi del nostro territorio).
Da questa esperienza porto a “casa” la consapevolezza che per fare la differenza bisogna parlarne ad “alta voce” e che noi giovani siamo quelli che possono fare la differenza e cambiare il futuro.