Tutto ciò che riguarda la mafia sono informazioni ottenute da film e comunicazioni di vario tipo, che veicolano molti stereotipi e a volte addirittura sono contraddittorie. All’inizio del trailer del film Gli Intoccabili, ad esempio, viene detto da Al Capone (interpretato da Robert De Niro) che la violenza viene praticata a Chicago, ma assolutamente non dalla sua “gente”, in quanto non ritenuta un buon affare. Il film si evolverà poi con una serie di indagini verso Al Capone stesso, accusato di contrabbando di alcool, tra l’altro con tanto di violenza; nel corso della trama poi lo scontro tra la squadra di investigatori e i mafiosi si evolverà in sparatorie varie, che porteranno alla morte di tante persone. Da questo esempio ci si può poi agganciare a una serie di altri luoghi comuni riguardo alla mafia: i vestiti eleganti, il fatto di girare quasi sempre armati, l’indossare anelli o altri gioielli preziosi, la barba o i baffi, il portamento, la voce e persino l’accento, che molto spesso è stereotipato e coincide con quello siciliano. Non sono però solo questi esempi a creare la più comune concezione della mafia; basti pensare, infatti, alle idee che con il tempo si sono create e diffuse tra le persone, ad esempio: “la mafia non uccide donne e bambini in quanto ritenuti figure sacre”, oppure “la mafia porta lavoro”. Per il primo dei due casi si può pensare a Claudio Domino oppure al romanzo di Niccolò Ammaniti “Io non ho paura”, mentre per quanto riguarda la seconda voce, molti cittadini italiani intervistati da alcune testate giornalistiche con domande abbastanza scomode, hanno risposto l’esatto contrario o addirittura hanno deciso di non parlare a riguardo.
Inizialmente avevo cercato le parole “pubblicità stereotipi mafia”, ma successivamente, avendo considerato anche alcuni film, ho cercato: “Gli Intoccabili trailer”.