Come parole chiave per la mia ricerca ho utilizzato: “mafia”, “boss” e “pentimento”.
Il video che ho trovato su Youtube contiene un’intervista a Santino Di Matteo, un pentito di mafia che ha voluto collaborare per la ricostruzione della strage di Capaci, alla quale partecipò. In risposta a questo suo comportamento, Totò Riina e Giovanni Brusca sequestrarono e sciolsero nell’acido suo figlio.
In questa intervista il giornalista pone diverse domande che secondo il mio punto di vista hanno un significato importante per spiegare l’immaginario mafioso.
Di Matteo dice immediatamente come lui anche se ricevesse delle scuse da parte dell’uccisore non le accoglierebbe; quando però il giornalista chiede come invece i familiari di tutte le persone da lui uccise possano perdonarlo, lui, in maniera molto tranquilla, dichiara che in primo luogo lui ha salvato delle vite, soprattutto di donne e bambini innocenti, e solo dopo ha commesso dei crimini che dal suo modo di raccontare sembrano piccoli e insignificanti.
Questo punto secondo me spiega perfettamente la mentalità mafiosa e la volontà di mostrarsi come una persona buona che aiuta il prossimo; una delle prime leggi del codice della mafia è proprio quella di non uccidere donne e bambini e guarda caso il pentito la cita più volte nel corso dell’intervista.
In secondo luogo, troviamo l’incoerenza delle sue risposte con le quali si contraddice e non mostra alcuna sensibilità e rispetto verso le famiglie delle vittime.