Intervista al direttore di Antimafia Dos Mil Jean Georges Almendras, in cui spiega come l’Ndrangheta già da tempo ha messo radici in Sudamerica. Il giornalista ricorda a tal proposito il recente omicidio in Colombia del procuratore paraguayano di origini italiane Marcelo Pecci, e anche quello di altri due magistrati uccisi sempre nell’ultimo periodo nel continente sudamericano. Ribadisce inoltre l’importanza dell’arte e del giornalismo, che si devono impegnare attivamente nell’educazione dei giovani in riguardo a tali argomenti: “Serve che il giornalismo parli della mafia. Chi va a votare deve sapere chi votare perché la politica è unita, spesso, alla mafia. Spesso camminano mano nella mano” “L’antimafia è un tema rivoluzionario, la società italiana, uruguayana e argentina hanno bisogno di questa rivoluzione”.
La mafia non è dunque qualcosa che riguarda solo l’Italia, come pensano molti; ma si tratta di un parassita mondiale che ha trovato spazio in ogni continente, è presente anche in Sudamerica, spesso cartelli e ‘Ndrangheta collaborano, come affermato da criminali come El Chapo. È necessaria dunque che consapevolezza di queste realtà poco conosciute sia fatta.
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