Il 41 bis un provvedimento legislativo noto anche con l’espressione di carcere duro. Si tratta di un sistema imposto a determinate categorie di criminali ritenute troppo pericolose per i loro legami con organizzazioni mafiose e terroristiche. Non a caso l’idea di una condanna del genere prende piede nel 1977, anno del picco di attentati di matrice terroristica, in Italia e successivamente esteso ai malavitosi, grazie a Giovanni Falcone nel 1992. Nel video possiamo vedere il carcere duro in Aquila, dove c’è il maggior numero di detenuti al 41 bis ed è anche l’unico che ha anche una sezione femminile. L’isolamento non è totale, i detenuti hanno diritto a un’ora libera in cui possono socializzare e prendere aria, sempre su stretta sorveglianza. Nel carcere c’è anche una palestra e una volta al mese è previsto un servizio parrucchiere. I colloqui con persone esterne come i parenti sono molto limitati e controllati. Durante i colloqui non c’è alcuna possibilità di contatto fisico. L’obbligo del vetro divisorio può essere evitato solo in presenza di minori di 12 anni. In queste strutture tutto è minuziosamente controllato e sorvegliato per impedire qualsiasi atto da parte dei detenuti.