Parole chiave: Mafia, Giovanni Falcone, maxi processo.
Il video parla dell’interrogatorio di Tommaso Buscetta al maxi processo. Ciò che più mi ha incuriosito è l’ atteggiamento fiero di Buscetta di contro agli sguardi intimidatori dei mafiosi. le sue parole: “Io non mi definisco un pentito” mi hanno dato tanto da pensare. Egli intendeva, forse, che lui aveva un codice d’onore che i mafiosi hanno infranto. I veri mafiosi non uccidono le donne e i bambini. Essi hanno, se così si può dire un codice d’onore, che, a parer suo, non è stato più rispettato.
Questo personaggio mi ha molto incuriosito così ho fatto delle ricerche. Ho scoperto che Buscetta si è voluto confrontare solo con un magistrato, Giovanni Falcone, e che solo a lui ha rivelato tutto ciò che sapeva su “Cosa Nostra”, la mafia siciliana.
Allora ho letto un vecchio libro di Giovanni Falcone e mi ha colpito la frase: “Perchè mai degli uomini…alcuni dotati di autentiche qualità intellettuali, sono costretti ad inventarsi un’attività criminale per sopravvivere con dignità?”. Buscetta mi sembra uno di questi, un uomo dalle grandi qualità ma che si è trovato dalla parte sbagliata della barricata. E poi ho sfogliato le foto di un altro grande giudice Paolo Borsellino che in un’intervista a “La Repubblica” del 26 maggio del ’92 disse:” Se la gioventù negherà il consenso alla mafia, se un numero crescente di siciliani la considereranno nemica, anche la onnipotente misteriosa mafia svanirà come un incubo”.