Con “nuovo linguaggio delle mafie” intendo quelli dei social media e di internet, dove i mafiosi possono influenzare tutto il mondo in poco tempo e facilmente. La storia a cui ho fatto riferimento attraverso il video condiviso è quella di Emanuele Sibillo, il capo della paranza dei bambini ucciso ad appena venti anni in un agguato di camorra. Ciò che non è però morto è il mito di Emanuele, riconosciuto sui social con la sigla ES17, e che ancora oggi viene ricordato da molti dei suoi followers. Ho scelto questo video perché dimostra come le mafie riescano a comunicare anche sui social e come un solo hashtag possa rappresentare ciò che la mafia è veramente, un simbolo di omertà e malavita che ancora oggi viene idolatrato nonostante lui sia morto. Nei video che si possono vedere sia su YouTube che su TikTok riguardanti Emanuele Sibillo, ci sono numerosi commenti che lo ricordano come un idolo, il quale viene osannato e venerato, sempre con il simbolo ES17. Mi ha colpito particolarmente perché dimostra come la mafia sia ovunque e non abbia paura di esprimersi.