Questo video mostra un’intervista fatta a Luigi Bonaventura, ex boss della ‘Ndrangheta; a proposito, mi vorrei focalizzare su un particolare momento di quest’intervista (min. 0.47-2.17). In questo pezzo di video, si capisce subito la risposta alla domanda guida: ma le mafie rispettano un codice d’onore?
La risposta, ovviamene è no. Perchè loro vogliono farci credere che si rispettano a vicenda mantenendo così, alta la loro immagine; ma soprattutto mandando un messaggio a noi, dicendo sostanzialmente che ci possiamo fidare di loro. Ci possiamo fidare perchè loro:
-non uccidono donne e bambini
-non si tradiscono
-non collaborano con forze armate
-rispettano la famiglia e la gerarchia
-non raccontano ad altri ciò che si è detto nel gruppo/clan
Ma questi streotipi sono tutti falsi, e ne è la prova questo video. Ho scelto questa testimonianza perchè, a mio parere, è quella che risponde meglio alla domanda. Difatti, Luigi, è la prova che le mafie ed i membri di esse si tradiscono, fanno le spie e restano sempre in contatto con le forze armate. Luigi racconta che, solitamente, diventa boss il figlio del boss che ha il potere in quel momento (infatti suo nonno era un boss, che ha demandato il potere al padre di Luigi, che a sua volta ha passato il potere a Luigi). Ma Bonaventura non voleva inglobare i propri figli nella vita dei criminali, così iniziò a denunciare tutti i malavitosi ed i loro atti ai carabinieri. Questo è un esempio lampante di un delinquente che collabora con la giustizia, ed a tutti gli effetti tradisce la propria famiglia, le proprie radici e l’intero clan mafioso.
Per trovare il video ho cercato su youtube le parole “codice”, “onore” e “mafia” ed è stato uno tra i primi risultati.