I mafiosi sempre di più ricorrono alla rete, sono presenti su Facebook, Instagram, TikTok e hanno deciso di occupare questo spazio aperto a tutti nonostante l’intrinseco ossimoro con la “segretezza” delle organizzazioni criminali a cui appartengono.
“Se fossero ancora in vigore le regole di una volta, i mafiosi non avrebbero dovuto neanche avvicinarsi a questi nuovi mezzi di comunicazione che lasciano tracce indelebili, che non si possono cancellare. Sui loro profili, o su quelli dei parenti o degli amici più fidati, si possono leggere quotidianamente le idee, i pensieri, i modi di dire, le espressioni di gioia, di rabbia o di odio, i desideri, le aspirazioni, i messaggi in codice, le minacce velate, rimproveri, le invettive, i doppi sensi: c’è un mondo che viene alla luce ed è bene osservarlo con attenzione.”
Da questo video allegato possiamo notare che la mafia agisce anche attraverso i social network creando profili dove vi si condividono messaggi con riferimenti espliciti ai limiti della legalità e molte volte riferiti a qualcuno o qualcosa in particolare.
(PESCE ALESSANDRO & YURI ZAPPONE)