Rita Atria è nata e cresciuta a Trapani. Il padre faceva il pastore, ma allo stesso tempo rappresentava una figura mafiosa. Dopo la morte del padre di Rita, la moglie decide di andare in tribunale per denunciare i due assassini del marito, consapevole di mettere a rischio la sua vita e quella della figlia. Rita rimane colpita dal suo gesto e a soli 17 anni decide di collaborare con la giustizia e andare contro a un nemico che fino a quel momento aveva fatto parte della sua vita. Così Rita si avvicina al magistrato Paolo Borsellino e lo aiuta a imprigionare 31 mafiosi di Cosa Nostra, dandogli informazioni segrete che aveva sentito durante i discorsi che il padre faceva con persone a lei sconosciute. Una domenica di luglio, Borsellino va a trovare sua madre ma nel tragitto viene assassinato. Rita lo viene a sapere tramite la tv dove poteva vedere solo la strada in fiamme. Dopo la morte di Paolo Borsellino, scrive una lettera di addio e la domenica successiva al delitto, intorno alle 17, si suicida.
Questa è la storia di una ragazza proveniente da una famiglia mafiosa che piuttosto di rimanere indifferente, decide di intraprendere la strada della giustizia, infrangendo quello che è il codice d’onore.