Comunemente si pensa che le donne abbiano un ruolo subalterno nella mafia, poiché soprattutto nella mafia Siciliana come Cosa nostra vi è un codice d’onore che elenca i vari ruoli della donna, dettati da idealismi di maschilismo. Si possono distinguere tre categorie di donne:
-Le donne devote;
-Le donne d’onore/organiche;
-Le donne ribelli.
La prima categoria raffigura delle donne devote alla famiglia e al mantenimento dello status del marito, quest’ultimo verrà disonorato se la moglie lo tradisce, in quanto si dimostrerebbe una persona infedele non solo al marito ma anche all’associazione. Per quanto il codice di Cosa nostra non metta le donne in un ruolo di potere gestionale vi sono delle eccezioni, infatti ci sono più di un centinaio di donne detenute perché favoreggiavano per l’organizzazione criminale o addirittura casi in cui le mogli prendevano il posto del marito, gestendo i guadagni o guidando i traffici di droga. L’ultima categoria rappresenta delle figure femminili che si sono ribellate al sistema mafioso, per i propri ideali o per i propri figli, loro hanno denunciato l’illegalità e proprio grazie a queste testimonianze molti mafiosi sono stati arrestati. E’ essenziale che si parli del ruolo delle donna nella mafia ed è sempre più importante convincere queste donne a testimoniare, poiché come disse Rita Atria se tutte le donne parlassero a favore della giustizia in Sicilia non esisterebbe più la mafia.