Dicono che la mafia non tocchi né i bambini né le donne.E allora come si giustificano le oltre 150 donne uccise e i 37 bambini vittime di mafia? Il caso più noto è quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, rapito, strangolato e sciolto nell’acido l’11 gennaio del 1996, dopo 779 giorni di prigionia, a Palermo. Ma in Salento c’è un esempio che basterebbe già da solo a confutare la tesi secondo cui la mafia ha un codice d’onore che impone di “non toccare” i bambini e le donne. Ed è il duplice omicidio di Paola Rizzello, che nel 1991, quando venne strangolata, aveva 27 anni, e della sua bambina, Angelica Pirtoli, che ne aveva due e mezzo. Mamma e figlia scomparvero nel 1991 a Casarano. Il corpo di Paola venne ritrovato 8 anni dopo, in una vecchia cisterna nelle campagne di Matino. Era stata sparata. L’opinione pubblica la bollò come una drogata che se l’era cercata.

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