Si racconta che le mafie non tocchino i bambini, ma questo è solo un falso mito. L’associazione Libera ha contato 108 bambini vittime innocenti delle mafie. Bambini uccisi a freddo con un colpo di pistola, colpiti da esplosioni e proiettili per la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma non solo… anche sequestrati, dati in pasto ai maiali, sciolti nell’acido e bruciati. La mafia infatti ha un unico codice d’onore; quello dei propri interessi! Angelica Pirtoli aveva due anni e mezzo quando venne uccisa dalla Sacra Corona Unita: due killer del clan Giannelli spararono alla madre Paola Rizzello, uccidendola, colpirono poi la figlia ad un piedino e la finirono sbattendola contro un muro. L’omicidio più agghiacciante del Salento, forse il peggiore d’Italia, è tutt’ora impunito: solo a distanza di 23 anni la Procura di Lecce ha riaperto un’inchiesta e ora sono tanti a chiedere giustizia per la piccola Angelica. Nessuno viene risparmiato se costituisci un ostacolo per la mafia. Sui piccoli si scatena la stessa ferocia usata sui grandi. Come è accaduto con Giuseppe Di Matteo, tenuto prigioniero per più di due anni, strangolato e poi sciolto nell’acido! Ma non solo. Dodò Gabriele, 10 anni, di Crotone. La sera 25 giugno del 2009 il padre lo porta con lui a una partita di calcetto. All’improvviso da dietro la recinzione parte una raffica di pistola indirizzata al portiere. Ma i proiettili colpiscono al volto Dodò e lo uccidono all’istante. Da allora i suoi genitori girano l’Italia per raccontare la storia di Dodò e dei bambini uccisi dalle mafie. Per dire a tutti che i mafiosi non risparmiano nessuno e non seguono nessun codice d’onore, se non quello dei propri interessi.