In questo video di Fanpage viene documentato il caporalato in prima persona il sistema di lavoro in nero con il quale le mafie sfruttano migliaia di migranti africani per la raccolta di pomodori nei campi.
Le registrazioni avvenute sono frutto di una telecamera nascosta messa su un bracciante, oltre a queste immagini viene raccontata la storia di un altro braccante a volto oscurato che “lavora” nel settore dal 2007.
In questo video la principale cosa che mi colpisce è di come vengono trattati i braccianti costretti a viaggiare in condizioni molto pericolose, ammassati dentro vecchi furgoni e una volta arrivati ai campi lavorano in condizioni pietose e si ritrovano a litigare per una fila di pomodori perché d’altronde più riempi i cassoni che ti vengono dati maggiore è la paga, inoltre viene imposta una gerarchia:
al di sopra c’è il capo bianco poi il capo nero e infine tutti i braccianti.
Questo video a mio parere dimostra che la mafia offre lavoro ma nel pieno dei suoi interessi, non esiste alcuna norma nel rispetto dei lavoratori e viene creata una nuova forma di schiavitù.