Il video che ho scelto è tratto da un film del 1989 e parla di un ragazzo che iniziò a lavorare per la mafia di New York e, piano piano, iniziò a sentirsi sempre di più uno di loro.
Tutto andava bene e i lavori non erano molto rilevanti, finché il ragazzo iniziò a fare lavori abbastanza pericolosi per conto del boss di quartiere, nonostante il parere contrario dei genitori. Ma lui era soddisfatto, la mafia lo faceva sentire ”importante”, come un “giovane gangster”, in un posto dove non c’era nessuno di valore, lui si sentiva importante perché tutti iniziavano ad avere paura di lui, visto che metteva a ferro e fuoco il quartiere. In realtà, la gente non lo rispettava, aveva solo paura di lui perché era protetto dalla “famiglia mafiosa”, era uno dei “bravi ragazzi”.
Penso che la mafia riesca a fare presa e a coinvolgere nei suoi lavoretti solo ragazzi disperati alla ricerca di ricchezza, che non comprendono come, dietro a promesse di facile successo, guadagno e riconoscibilità ci sia un grande inganno e che solo il lavoro onesto ti fa sentire un “bravo ragazzo”.

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