Come i media partecipano a creare un immaginario sulle mafie?
Questo video mostra una serie di pubblicità del videogioco “Mafia city”, diventato popolare in tutto il mondo nel 2019, e finito addirittura al centro di una polemica in Italia nel 2020 per propaganda mafiosa. Il gioco è basato sull’avanzamento di livello attraverso sfide che hanno a che fare con il mondo del commercio illegale di droghe, traffico di armi e di soldi, corruzione, omicidi e tanto altro, al fine di crescere il proprio personaggio, partendo da un truffatore principiante fino a un vero boss della mafia. In particolare, all’interno di queste pubblicità, grazie alle quali ha conquistato la sua notorietà, vengono subito mostrati numerosi luoghi comuni tipici del nostro immaginario: il mafioso che dà lavoro e i suoi seguaci che si arricchiscono, i molteplici possedimenti di questi individui, dalle macchine lussuose a ingenti capitali, sontuose ville
e donne affascinanti e il largo uso di armi da fuoco per dimostrare il proprio potere, nonché la fama e il rispetto di cui godono. Tutti questi stereotipi contribuiscono a divulgare una prospettiva sbagliata sul mondo delle mafie, soprattutto
tra i giovani, principali target di questa pubblicità, poiché promuovono un’idea della mafia non realistica, talvolta descritta ironicamente e intesa come fosse davvero un gioco.
Ho scelto questa pubblicità perché negli ultimi anni è stata estremamente vasta la popolarità che ha riscontrato, dando vita a veri e propri “trend”, generati dall’ironia di questa pubblicità.
Ho trovato questo video su youtube attraverso le parole chiave “mafia”, “pubblicità” e “youtube” ed è stato uno dei primi risultati.
Ritengo che la visione di questo video sia utile per comprendere a pieno il concetto che si fanno i giovani riguardo alla mafia, al fine di combattere queste idee assurde e insensate che purtroppo oggi sono ancora ritenute veritiere da molti.